Cause e terapia per l’osteocondrite dissecante del cane

Cause e terapia per l’osteocondrite dissecante del cane

 

Le alterazioni ossee e cartilaginee sono un reperto  abbastanza frequente, soprattutto nei cani di taglia media, grande e gigante. Una di queste è l’osteocondrite (o osteocondrosi) dissecante del cane,  è una patologia che colpisce le cartilagini delle articolazioni in età giovanile , ed in particolare quelle della testa dell’omero (articolazione della spalla) , dei condili del femore ( articolazione del ginocchio ) , del tarso (articolazione del garretto) ,  della mandibola (articolazione della mandibola)  e del sacro (articolazione lombo-sacrale). La Clinica Veterinaria Route62, specializzata in ortopedia veterinaria, è in grado di diagnosticare l’osteocondrite dissecante, individuarne le cause e procedere a una adeguata terapia di cura.

Che cos’è l’osteocondrite dissecante o OCD di spalla  del cane

L’osteocondrite è una lesione cartilaginea che si sviluppa nelle articolazioni dei cuccioli di taglia grande e gigante. Generalmente la lesione si localizza nella testa dell’omero (figura 1), interessando la spalla del cane; si manifesta inizialmente con un deficit di produzione di osso sub-cartilagineo  da parte della cartilagine articolare  e con un suo progressivo e caratteristico aumento di spessore nel corso della crescita del cucciolo. L’aumento dello spessore dei condrociti, ovvero delle cellule della cartilagine, corrisponde anche ad un loro difetto di nutrimento che porta alcune di loro alla morte (figura 2). La morte di queste cellule comporta a sua volta una carenza strutturale, localizzata nella porzione più profonda dello strato cartilagineo articolare, con la caratteristica formazione di difetti di giunzione con l’osso sottostante. Le conseguenze sono le cosiddette “lacune cartilaginee”, caratteristiche di questa patologia, oppure il distacco di frammenti cartilaginei denominati “flap articolari” (figura 3). Quando i flap sono presenti, l’osteocondrosi diventa osteocondrite dissecante, anche abbreviata con la sigla OCD. L’OCD è la maggiore responsabile della sintomatologia dolorosa e l’estensione del frammento può talvolta occupare un’area molto estesa della testa dell’omero. Talvolta il flap si distacca dalla sua sede e tende a migrare all’interno dell’articolazione, calcificandosi e trasformandosi nel cosiddetto “topo articolare”. La lesione può essere localizzata solo a un arto oppure estendersi a entrambi gli arti.

Quali sono le cause dell’osteocondrite?

Le cause dell’osteocondrite dissecante sono multifattoriali. I possibili rischi sono legati non solo dalla razza e dall’età del paziente, ma anche da una rapida crescita dello stesso o da un eccesso di alimento; grandi quantità di proteine, energia, calcio e fosforo possono infatti dare un impulso troppo forte alla crescita del cucciolo, provocando talvolta effetti collaterali fastidiosi o, come in questo caso, dolorosi. Inoltre l’OCD può essere dovuta a fattori traumatici che hanno coinvolto l’articolazione del paziente, provocando fratture o lesioni che innescano l’evolversi della patologia. A causa della frequenza con cui questa patologia viene diagnosticata in determinate razze, si è supposto che possa essere coinvolta una componente ereditaria. Si consiglia quindi di sottoporre il proprio cane a visite specialistiche già in giovane età; le nuove tecnologie permettono – infatti – di diagnosticare questi disturbi sul nascere e di procedere subito con la corretta terapia. Un’azione preventiva può migliorare la vita e la salute del cane, eliminando o alleviando il disturbo e, con esso, il dolore. Sembra inoltre che i cani maschi siano più colpiti delle femmine.

Quadro clinico e diagnosi dell’osteocondrite nel cane

L’osteocondrite dissecante si manifesta nel periodo che va dai quattro mesi all’anno di età; il sintomo principale è la zoppia, da moderata a intensa, che tende al peggioramento progressivo. Se sono interessati ambedue gli arti, appare inizialmente monolaterale, per poi spostarsi e allargarsi anche sul lato opposto. La Clinica Veterinaria Route62 è adeguatamente attrezzata per procedere ad una precisa diagnosi per immagini; le opzioni sono molteplici e comprendono radiografie, CT, RM e artroscopia. Il primo passo è certamente l’esame radiografico della spalla colpita, ma è caldamente consigliato procedere all’esame anche della controlaterale per escluderne l’interessamento. La Tac e/o la risonanza magnetica (RM) possono essere utilizzate per verificare l’estensione dell’osteocondrite e pianificare il trattamento.

Il trattamento per l’osteocondrite dissecante

Attualmente il metodo di elezione scelto dalla Clinica Veterinaria Route62 prevede l’utilizzo intraarticolare di PRP, noti anche come fattori di crescita, oppure di cellule staminali o cellule pluripotenziali. La sigla PRP, plasma ricco di piastrine, definisce i fattori di crescita piastrinica estratti dal sangue dello stesso paziente e purificati con una particolare tecnica di centrifugazione. Una volta ottenuti, vengono utilizzati per ottenere un effetto curativo, al fine di accelerare il naturale processo di guarigione della cartilagine articolare lesionata. Le cellule staminali invece sono cellule coltivate in vitro, a partire da grasso o midollo osseo prelevato dal paziente stesso, che, una volta raggiunta la concentrazione desiderata, vengono iniettate nell’articolazione del cane allo scopo di ottenere un effetto curativo sull’osteocondrite dissecante o altre patologie articolari del cane. L’utilizzo delle suddette tecniche ha l’enorme vantaggio di favorire i processi riparativi, senza dover ricorrere all’azione di pulizia meccanica, nota come curettage, che inevitabilmente andrebbe a coinvolgere anche il tessuto sano. In entrambi i casi, i prodotti si presentano in forma liquida per essere infiltrati all’interno dell’articolazione interessata.

Tempi di recupero post trattamento

Dopo il trattamento sull’osteocondrite dissecante, il cane dovrà rispettare un periodo di riposo di circa due settimane; durante questo periodo il movimento dovrà essere limitato a guinzaglio. I controlli radiografici verranno eseguiti con scadenze precise, a distanza di 60, 90 e 180 giorni dalla infiltrazione. Seguendo scrupolosamente queste indicazioni post-trattamento, il soggetto manifesta i primi risultati clinicamente apprezzabili di miglioramento già dopo una settimana, con una progressione giornaliera sempre crescente. Se si decide di affrontare il trattamento utilizzando il PRP, si presenta la necessità di eseguire due infiltrazioni intraarticolari, distanziate l’una dall’altra di 40-60 giorni. Una volta trascorse due settimane dall’ultima infiltrazione del trattamento, il cane può riprendere un’attività quasi normale. La cicatrizzazione sull’articolazione interessata dal trattamento è visibile, con la TC, dopo circa 5-6 mesi, mentre con la radiografia dopo circa 4 mesi.

Malformazioni o problematiche di natura ortopedica sono abbastanza frequenti, soprattutto nei cani di taglia media, grande e gigante. Una di queste è l’osteocondrite (o osteocondrosi) dissecante del cane, una patologia che colpisce le cartilagini delle articolazioni in età giovanile. La Clinica Veterinaria Route62, specializzata in ortopedia veterinaria, è in grado di diagnosticare l’osteocondrite dissecante, individuarne le cause e procedere a una adeguata terapia di cura.

Che cos’è l’osteocondrite dissecante del cane

L’osteocondrite è una lesione cartilaginea che si sviluppa nelle articolazioni dei cuccioli di taglia grande e gigante. Generalmente la lesione si localizza nella testa dell’omero (figura 1), interessando la spalla del cane; si manifesta inizialmente con la difficoltà da parte della cartilagine articolare nella formazione di osso sottostante e con un suo progressivo e caratteristico aumento di spessore nel corso della crescita del cucciolo. L’aumento dello spessore dei condrociti, ovvero delle cellule della cartilagine, corrisponde anche ad un loro difetto di nutrimento che porta alcune di loro alla morte (figura 2). La morte di queste cellule comporta a sua volta una carenza strutturale, localizzata nella porzione più profonda dello strato cartilagineo articolare, con la caratteristica formazione di difetti di giunzione con l’osso sottostante. Le conseguenze sono le cosiddette “lacune cartilaginee”, caratteristiche di questa patologia, oppure il distacco di frammenti cartilaginei denominati “flap articolari” (figura 3). Quando i flap sono presenti, l’osteocondrosi diventa osteocondrite dissecante, anche abbreviata con la sigla OCD. L’OCD è la maggiore responsabile della sintomatologia dolorosa e l’estensione del frammento può talvolta occupare un’area molto estesa della testa dell’omero. Talvolta il flap si distacca dalla sua sede e tende a migrare all’interno dell’articolazione, calcificandosi e trasformandosi nel cosiddetto “topo articolare”. La lesione può essere localizzata solo a un arto oppure estendersi a entrambi gli arti.

Quali sono le cause dell’osteocondrite?

Le cause dell’osteocondrite dissecante sono multifattoriali. I possibili rischi sono legati non solo dalla razza e dall’età del paziente, ma anche da una rapida crescita dello stesso o da un eccesso di alimento; grandi quantità di proteine, energia, calcio e fosforo possono infatti dare un impulso troppo forte alla crescita del cucciolo, provocando talvolta effetti collaterali fastidiosi o, come in questo caso, dolorosi. Inoltre l’OCD può essere dovuta a fattori traumatici che hanno coinvolto l’articolazione del paziente, provocando fratture o lesioni che innescano l’evolversi della patologia. A causa della frequenza con cui questa patologia viene diagnosticata in determinate razze, si è supposto che possa essere coinvolta una componente ereditaria. Si consiglia quindi di sottoporre il proprio cane a visite specialistiche già in giovane età; le nuove tecnologie permettono – infatti – di diagnosticare questi disturbi sul nascere e di procedere subito con la corretta terapia. Un’azione preventiva può migliorare la vita e la salute del cane, eliminando o alleviando il disturbo e, con esso, il dolore. Sembra inoltre che i cani maschi siano più colpiti delle femmine.

Quadro clinico e diagnosi dell’osteocondrite nel cane

L’osteocondrite dissecante si manifesta nel periodo che va dai quattro mesi all’anno di età; il sintomo principale è la zoppia, da moderata a intensa, che tende al peggioramento progressivo. Se sono interessati ambedue gli arti, appare inizialmente monolaterale, per poi spostarsi e allargarsi anche sul lato opposto. La Clinica Veterinaria Route62 è adeguatamente attrezzata per procedere ad una precisa diagnosi per immagini; le opzioni sono molteplici e comprendono radiografie, CT, RM e artroscopia. Il primo passo è certamente l’esame radiografico della spalla colpita, ma è caldamente consigliato procedere all’esame anche della controlaterale per escluderne l’interessamento. La Tac e/o la risonanza magnetica (RM) possono essere utilizzate per verificare l’estensione dell’osteocondrite e pianificare il trattamento.

Il trattamento per l’osteocondrite dissecante

Attualmente il metodo di elezione scelto dalla Clinica Veterinaria Route62 prevede l’utilizzo intraarticolare di PRP, noti anche come fattori di crescita, oppure di cellule staminali o cellule pluripotenziali. La sigla PRP, plasma ricco di piastrine, definisce i fattori di crescita piastrinica estratti dal sangue dello stesso paziente e purificati con una particolare tecnica di centrifugazione. Una volta ottenuti, vengono utilizzati per ottenere un effetto curativo, al fine di accelerare il naturale processo di guarigione della cartilagine articolare lesionata. Le cellule staminali invece sono cellule coltivate in vitro, a partire da grasso o midollo osseo prelevato dal paziente stesso, che, una volta raggiunta la concentrazione desiderata, vengono iniettate nell’articolazione del cane allo scopo di ottenere un effetto curativo sull’osteocondrite dissecante o altre patologie articolari del cane. L’utilizzo delle suddette tecniche ha l’enorme vantaggio di favorire i processi riparativi, senza dover ricorrere all’azione di pulizia meccanica, nota come curettage, che inevitabilmente andrebbe a coinvolgere anche il tessuto sano. In entrambi i casi, i prodotti si presentano in forma liquida per essere infiltrati all’interno dell’articolazione interessata.

Tempi di recupero post trattamento

Dopo il trattamento sull’osteocondrite dissecante, il cane dovrà rispettare un periodo di riposo di circa due settimane; durante questo periodo il movimento dovrà essere limitato a guinzaglio. I controlli radiografici verranno eseguiti con scadenze precise, a distanza di 60, 90 e 180 giorni dalla infiltrazione. Seguendo scrupolosamente queste indicazioni post-trattamento, il soggetto manifesta i primi risultati clinicamente apprezzabili di miglioramento già dopo una settimana, con una progressione giornaliera sempre crescente. Se si decide di affrontare il trattamento utilizzando il PRP, si presenta la necessità di eseguire due infiltrazioni intraarticolari, distanziate l’una dall’altra di 40-60 giorni. Una volta trascorse due settimane dall’ultima infiltrazione del trattamento, il cane può riprendere un’attività quasi normale. La cicatrizzazione sull’articolazione interessata dal trattamento è visibile, con la TC, dopo circa 5-6 mesi, mentre con la radiografia dopo circa 4 mesi.